Cinque incontri dedicati al cinema del presente in zone geografiche considerate marginali rispetto alle grosse produzioni statunitensi o dell’Europa occidentale. Nonostante questo, negli ultimi vent’anni, le maggiori novità dal punto di vista del linguaggio cinematografico sono arrivate proprio da queste zone.
Ogni area con una storia diversa. L’Iran che negli anni Ottanta ha fatto conoscere al mondo la sua cultura cinematografica con maestri del calibro di Kiarostami, Makhmalbaf e Naderi, si è progressivamente impoverita complice una situazione politica particolare e l’esaurirsi della vena artistica dei tre grandi maestri, ma ha saputo rinnovarsi con forza grazie al lavoro di autori come Jafar Panahi e Asghar Farhadi.
Il cinema sud americano, in mezzo a feroci dittature militari è riuscito a mantenere una sua educazione cinematografica di alto livello che ha portato, nei recenti anni di ritorno alla democrazia, registi di alto livello a raccontare la storia del loro paese. L’Argentina Lucrecia Martel e il cileno Pablo Larrain, da prospettiva diverse, lo fanno in modo artisticamente altissimo. Ancora storie diverse per il cinema turco e quello romeno.
La Turchia fino agli anni Settanta aveva pochissimi risultati artistici nel cinema delegando la maggior parte della sua produzione a pellicole commerciali di bassa qualità. La svolta autoriale inizia grazie al lavoro del maestro Yilmaz Güney e negli ultimi anni sempre più pellicole turche sono protagonisti dei maggiori festival europei ricevendo spesso prestigiosi riconoscimenti. Nure Bilge Ceylan e Fatih Akin, da luoghi diversi, il primo dall’interno del paese il secondo dalla Germania dove è cresciuto artisticamente riflettono sui mutamenti di un paese dalle culture diverse e non sempre concilianti.
La Romania, soffocata da uno dei regimi più singolari della storia del secondo Novecento, si scopre all’improvviso, all’inizio degli anni Novanta alle prese con un passaggio traumatico alla democrazia. Un numeroso gruppo di giovani cineasti ci raccontano la storia di questa transizione dando vita a una vera e propria nouvelle vague, in questo caso l’omaggio alla grande scuola francese degli anni Sessanta è meritato. Cristian Mungiu, Peter Călin Netzer, Corneliu Porumboiu e Cristi Puiu sono registi da conoscere e da amare.
Ultimo sguardo per quello che probabilmente è il più grande regista degli ultimi vent’anni. L’ungherese Bela Tarr. Il suo cinema, per la profondità del suo sguardo, la sua capacità tecnica e i temi trattati lo rendono uno dei maestri indiscussi del cinema contemporaneo. Opere come Satantango, Le armonie di Werckmeister e Il cavallo di Torino sono ormai punti di riferimento imprescindibili per ogni amante del cinema.
Cinque incontri che permetteranno di avere uno sguardo ampio sui risultati migliori del cinemacontemporaneo pensato come coronamento del percorso fatto con il corso di storia del cinema ma ideale anche per chi voglia iniziare ad amare il cinema compiendo un viaggio a ritroso. Amare la contemporaneità per avere poi la voglia di studiare le radici di una delle arti più affascinanti che l’uomo abbia mai creato.
Ci vediamo a partire dall'8 Maggio alle 19.00 per la prima lezione!
Modalità di accesso al corso:
Calendario: 8/5 – 15/5 – 22/5 – 29/5 – 5/6 (dalle 19.00 alle 21.00) Per informazioni e iscrizioni 347-7434434 / [email protected]
Il costo dell’intero corso è di € 50,00 da versare all’atto di iscrizione. I soci devono essere in regola con il versamento della quota sociale per l’anno in corso fissata in € 10,00. E’ previsto un attestato di frequenza.